Governolo era uno dei punti strategici più
importanti per Mantova, sia per il commercio fluviale che
forniva ogni sorta di provviste, sia per la difesa stessa
della città.
L'imperatore Enrico IV, scomunicato da Papa
Gregorio, non poteva sopportare la sostenitrice della Chiesa:
Matilde.
Nel 1090 scese pertanto in Italía e sua
prima preoccupazione fu di impadronirsi dei due più importanti
baluardi del capoluogo: Governolo e Rivalta sul Mincio.
Nonostante questo, gli fu piuttosto difficile
conquistare Mantova che tanto si era trovata bene sotto
il governo di Matilde. La città resistette all'assedio dell'imperatore
per ben 11 mesi. L'l1 aprile del 1091, Sabato Santo, il
Re entrò a Mantova mentre ne uscivano i nobili della Contessa
con i propri beni e le armi, imbarcati sui loro navigli
posti sul fiume Mincio.
Non venne risparmiato dal saccheggio il
Monastero di S. Benedetto tanto caro alla Contessa Matilde.
L'energica Matílde non si diede per vinta.
Riprese nel 1092 la guerra e rioccupò i
castelli di Governolo e di Rivalta, senza entrare in Mantova.
Le bastava il possesso di queste due fortezze
per assicurarsi il dominio del capoluogo.
In quei momenti i Vescovi di Mantova e di
Lucca (S. Anselmo) sotto la protezione di Matilde si salvarono
con l'esilio.[1]
(cfr. alcune pagine tratte dalla « Vita Mathildis » del
Donizone, anno 1115).