GOVERNOLO PRIMA DEL 1.000 d.C
Tratto da Claudio Gobbetti "Governolo: un viaggio nella storia" p. 17 - 20
 
Le origini di Governolo si perdono nelle ombre della preistoria. Si ha notizia dei primi insediamenti umani nelle località: azienda Due Madonne, corte Colombarola, Casale di Governolo, corte Tomba (a Casaletto Fissero), Garolda. Il Cattafesta riferisce che un reperto di tali insediamenti in una località vicino a Castel d'Ario è stato datato 1900 anni a.C. Nel 1609 l'Ing. Gabriele Bertazzolo, nel suo discorso sopra il nuovo sostegno al Sig. D. Francesco Gonzaga, narra che dove oggi è Governolo anticamente vi era l'acqua del mare. A testimoniare questo egli racconta che scavando quattro braccia e mezzo sotto il pavimento della chiusa trovò una mano di gorra marina massiccia (sedimento misto di fango e sale), indurita come il legno e dentro la quale vi erano sparse radici d'alghe e di giunchi marini che erano verdi come messi lì da poco tempo.[1]Altra prova dell'esistenza di un centro abitato di dimensioni notevoli è il ritrovamento, durante gli scavi per il Canale « Bianco » in questo secolo, di abbondante materiale risalente al periodo neolitico (4000-3000 a.C.). I reperti non sono mai stati esattamente studiati né catalogati. In parte sono conservati nei sotterranei del Palazzo Ducale di Mantova e in parte dispersi nelle mani di persone inesperte. Questi villaggi di capanne si possono paragonare, come afferma lo stesso Cattafesta, a quelli di certe tribù africane d'oggi. Nel periodo che va dal 1.800 al 1.000 a.C. si sviluppò la civiltà delle palafìtte. Le capanne venivano sostenute da piattaforme di legno poggianti su pali che venivano conficcati nei terreni in zone acquitrinose. Queste sarebbero servite per difendersi dalle alluvioni e dagli animali dato che i fiumi scorrevano liberi, senza argini, nelle immense foreste del nostro territorio.Verso il 1.000 a.C. dominarono il nostro territorio gli Etruschi (popolo dell'antica Toscana). Ci sono ben noti in questi ultimi anni i ritrovamenti archeologici nelle zone di Bagnolo S. Vito (Forcello) e Barbasso. Gli Etruschi, oltre a valorizzare l'agricoltura, bonificarono e canalizzarono i corsi d'acqua, mai regolati prima. Governolo, posto geograficamente fra i corsi d'acqua Mincio, Po, Fissero, poteva essere un luogo di particolare interesse, oppure un luogo inaccessibile per la palude.Verso la metà del V sec. a.C. popolazioni di stirpe celtica e precisamente la tribù dei Galli Cenomani o Gonomani posero termine al dominio etrusco nella valle del Po. Questi però determinarono un forte regresso rispetto al livello raggiunto dalle popolazioni preesistenti. La loro dominazione durò fino verso il 226 a.C., anno in cui si ha notizia dei preparativi di guerra dei Galli Boi contro Roma.[2] L'occupazione romana segnò l'inizio del progresso economico e culturale del Mantovano. Settentrionali furono alcuni dei maggiori geni della latinità: Livio, storico padovano; Catullo, poeta veronese; Virgilio, poeta mantovano.  Prospetto cronologico fino al 1000 d.C.
  • nel 1.000 a.C. compaiono nel nostro territorio gli Etruschi;
  • nel 380 a.C. i Galli sostituiscono gli Etruschi;
  • nel 189 a.C. la conquista romana colonizza le nostre terre. Vengono tracciate strade famose fra le quali meritano di essere ricordate quelle più vicino a noi:
  • la via Postumia (Piacenza-Cremona-Verona),
  • la via Claudia (Bologna-Ostiglia-Verona-Trento ... );
  • nel 452 incontro di Papa Leone Magno con Attila;
  • nel 493 inizia il regno di Teodorico, re Ostrogoto;
  • nel 568 occupazione longobarda;
  • nel 602 Agilufo Re Longobardo conquista il territorio mantovano;
  • nel 773, con la conquista di Carlo Magno, i franchi suddividono le terre affidandole ai conti, serviti da vassalli e valvassori. Ricordiamo che le foreste esistenti nel nostro territorio diventarono riserve di caccia nell'organizzazione feudale;
  • nel 924 assedio degli Ungari.
 Ritrovamenti, nel fondo S. Martino,di reperti del III-IV sec. d.C. 
Nel 1867 fu rinvenuta nel fondo S. Martino, poco distante da Governolo, una fibula di bronzo dorato la quale era in un piccolo ripostiglio con 12 monete romane.[3] Il tutto fu consegnato al museo civico. La fibula è a croce latina, tipica dell'abbigliamento militare, usata per legare il mantello sulla spalla. La presenza della doratura sul pezzo fa pensare all'appartenenza ad una persona di posizione sociale elevata. L'identificazione e descrizione è opera del Portioli il quale la fa risalire alla prima metà del IV sec. d.C..
[1] G. BERTAZZOLO, Discorso sopra il nuovo sostegno al Sig. D. Francesco Gonzaga, ristampa del 1725, pag. 32. Due secoli più tardi il PAGLIA, nel Saggio di studi naturali del territorio mantovano, pagg. 132-134, contesta il fatto che vi fossero sedimenti marini, ritenendoli piuttosto fluviali o lacustri.

[2] Cfr. M. CATTAFESTA, in Mantovastoria, pagg. 26-29, CONIGLIO in Mantova, la storia, VOL. 1, pag. 9.

[3] « Misurare le terre. Centurazione e coloni del mondo romano, il caso mantovano », a cura di E. ROFFIA, pag. 63; vedi anche Paglia, op. cit., pag. 299;  ANTONINO BORTOLOTTI, I Comuni e le Parrocchie della provincia di Mantova, Mantova 1893, pag. 164.
 
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