Alberto Pitentino

 

L’ingegnere idraulico Alberto Pitentino realizzò l’opera più importante del periodo comunale: la sistemazione delle acque intorno alla città di Mantova. Egli nacque a Bergamo e vi lavorò fino a quando giunse a Mantova, molto probabilmente al seguito di Attone di Pagano, che fu chiamato nel 1187 da Bergamo per assumere la carica di Podestà di Mantova.

Le autorità comunali affidarono a Pitentino il compito di regolare le acque del fiume Mincio intorno alla città.

Il progetto fu grandioso: iniziato nel 1188 circa fu ultimato nel 1199.

Alberto Pitentino progettò e realizzò quanto i Mantovani desideravano: mantenere intorno alla città una fascia d’acqua che già si formava in modo naturale durante le piene del Mincio, ma che spariva nei periodi di secca.

Era importante anche che il livello dell’acqua fosse tenuto sotto controllo per scongiurare il pericolo delle inondazioni. Il progetto prevedeva la costruzione di un argine in terra e mattoni, perciò molto robusto, che serviva a sbarrare il corso del fiume Mincio che dalle Grazie entrava in città.

Si trattava del lungo ponte-diga detto poi dei Mulini il quale tratteneva e innalzava le acque a monte della diga e formava il lago Superiore, cioè il grande bacino di alimentazione per tutte le altre acque di Mantova.

Furono poi realizzate nell’argine delle aperture e uno scaricatore conosciuto come "vaso di porto" per far defluire le acque del lago Superiore al di là del ponte-diga, in una zona più bassa intorno alla città.

Si formò in tal modo un secondo grande lago che comprendeva le acque dei laghi di Mezzo e Inferiore, allora indivise.

Inoltre, poiché il lago Superiore era posto più in alto rispetto al lago di Mezzo e il dislivello creava un salto d’acqua notevole, la forza di caduta fu sfruttata come energia per alimentare dodici mulini che nel 1229 furono aggiunti al ponte.

Il progetto del Pitentino incluse anche la formazione di un canale che attraversa tutt'oggi la città e che serviva a congiungere le acque del Lago Superiore con quelle del Lago Inferiore, con evidente funzione regolamentatrice. probabilmente fu riempito d'acqua un fossato asciutto già preesistente come difesa, oppure si provide a scavare un canale artificiale.

Il canale prese il nome di Rio, fornì acqua ai cittadini, ebbe la funzione di "fossa" e divenne il nuovo confine della città. Oggi si possono ammirare solo alcuni tratti del Rio, perché la maggior parte del canale è stata interrata.

Gli storici ritengono che la chiusa di Governolo sia stata pensata fin dai tempi del Pitentino.

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