1630: Distruzione di Governolo

 

(tratto da Claudio Gobbetti: "Governolo: un viaggio nella storia" p.101)

 

Foto: vecchia cartolina della torre di Governolo

Per poter spiegare come avvenne la grandiosa disfatta di Governolo ripercorriamo le tappe, che spinsero gli Imperiali, nel 1630, a devastare questo importante paese nel mantovano.

Nel 1621 Eleonora Gonzaga sposò l'Imperatore del Sacro Romano Impero Ferdinando II (Germanico-Alemanno). L'Imperatrice Eleonora permise al Duca di Mantova di essere nominato Vicario Imperiale di tutta l'Italia.[1]

Questo grande onore fu sottratto alla casa Savoia (Torino) di cui godeva da lunghi anni. Questo episodio creò gravi invidie e tragici dissidi fra varie Signorie.

Al fine di togliere alla casa Gonzaga questo augusto titolo si unirono ai Savoia i Veneziani e il Re di Francia. Non mancarono quindi le guerre dei Savoia per conquistare il Monferrato, che apparteneva ai Gonzaga, e l'aiuto degli Spagnoli per liberarlo. La morte del Vicario Imperiale, Duca Ferdinando Gonzaga, avvenuta nel 1626, portò alla successione Vincenzo II settimo Duca di Mantova e quinto del Monferrato, il quale morì dopo brevissimo tempo.[2]

Nel 1628 successore di Vincenzo fu Carlo di Nevers il quale, ritornato dalla Francia, divenne ottavo Duca di Mantova e sesto del Monferrato. L'elezione di Carlo non piacque agli Spagnoli e, manco a dirlo, ai Savoia.[3] Questa elezione fu il punto di partenza per una lunga serie di irreparabili rovine nel territorio mantovano e in quello del Monferrato, al punto che l'Imperatore stesso ordinò di sequestrare i due territori.

Gli Spagnoli e i Savoia iniziarono subito a invadere il Monferrato. Il figlio di Carlo si affrettò ad andare a Vienna per porre rimedio alla questione del sequestro imperiale, ma ogni tentativo fu vano.[4]

A questo punto al Duca di Mantova non rimase altro che ben fortificare, in preparazione di una grave guerra contro gli imperíali, Governolo, Goito, Gazzuolo e Canneto. Poiché l'assedio degli imperiali a Casale Monferrato non risolveva la questione, la tensione fra l'Imperatore e il Duca raggiunse il suo culmine da cui l'ordine dell'Imperatore di assediare Mantova![5] Così l'Amadei ci fa comprendere quanto al Duca stesse a cuore Governolo:

« ... (Imperiali) impadronitesi di tutt'il Serraglio (estensione di terreno per la difesa del territorio mantovano di cui Governolo era in posizione strategica, aveva il Duca pensato di salvar per lo meno l'importantissimo posto di Governolo, alla cui difesa mandovvi il Marchese Alfonso Guerrieri, il Capitano Gazzuola ed altri, con un rinforzo di 800 fanti e tre compagnie di cavalleria; ... ».[6]

Mentre il Duca e il Principe Carlo tentarono di difendere il forte di San Carlo fuori di porta Pradella, gli Imperiali si rivolsero scatenati contro Governolo.

 

 

 

Il Capitano Gazzuola 

 

fu impiccato ad una finestra

 

del castello di Governolo.

 

Il Marchese Guerrieri, dopo essersi riconosciuto impotente ad arginare le forze imperiali, si ritirò a Mantova. Il Sergente Maggiore Riva fu ucciso mentre il Capitano Gazzuola fu impiccato ad una finestra del castello di Governolo. Egli infatti, dopo la ritirata del Guerrieri, continuò ad animare i governolesi a non perdersi di coraggio per continuare a combattere da valorosi in difesa delle loro case. Fu proprio perché gli abitanti lo ascoltarono, a rendere più irritati gli imperiali, al punto che saccheggiarono e rovinarono tutto il paese di Governolo.

Lo Zapparoli, senza però fornire le fonti di tali notizie, inserisce in questa guerra la distruzione della chiesa di S. Francesco di Paola. Tale chiesa ("Oratorio"), secondo lo Zapparoli, sarebbe stata ricostruita (restaurata?) nel 1640 sotto il titolo dell'Immacolata Concezione con grande gaudio della popolazione.[7]

Nel 1631, il 10 giugno, Governolo, Borgoforte, Gazzuolo, Viadana, Goito e Castel Goffredo vennero consegnati nelle mani del Duca Carlo.[8]

 

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[1] F. AMADEI, op. cit., VOI. III, pag. 383.
[2] F. AMADEI, op. Cit., VOI. III, pag. 398.
[3] F. AMADEI, Op. cit., voi. III, pagg. 404-410.
[4] F. AMADEI, Op. Cit., VOI. III, pag. 429.
[5] F. AMADEI, Op. Cit., VOI. III, pagg. 438-39.
[6] F. AMADEI, Op. Cit., VOI. III, pag. 456.
[7] Foglio dattiloscritto nella busta « Governolo storia » di Zapparoli, Archivio Polirone di S. Benedetto Po (MN).
[8] Mantova « La Storia », vol. III, pag. 143.