1530: La chiusa di Governolo

 

e l'imperatore Carlo V

 

(tratto da Claudio Gobbetti: "Governolo: un viaggio nella storia" p.87)

Una vecchia cartolina della chiusa di Governolo quando il Mincio scorreva davanti alla torre

Nei giorni in cui l'imperatore soggiornò a Mantova, il Marchese Federico gli offrì vari divertimenti fra i quali la  caccia agli astori (uccelli rapaci) e agli sparvieri.

Carlo V osservò i laghi di Mantova in secca come dei vasti terreni incolti.

Disse l'imperatore che una città così nobile avrebbe dovuto avere al posto di questi vasti terreni deserti, dei superbi giardini con orti frutticoli.

Il Marchese comandò che fosse chiuso, in quella medesima notte, il sostegno di Governolo. Fece anche fermare le acque superiori che sboccano per i mulini e per il vaso di Porto in modo da limitare il peso delle acque a Governolo.

Dopo solo tre giorni, fece ritornare Carlo V nello stesso posto dove si era divertito alla caccia. Con grande stupore e incredulità egli vide i laghi che circondavano l'isola di Mantova.

Carlo V rimase affascinato dalla bellezza dei laghi, effetto che si poteva ottenere solo grazie alla chiusa di Governolo.[1]

 

 RITORNA

 



[1] F. AMADEI, Op. Cit,, VOI. II , pag. 540; BERTAZZOLO, op. cit., Discorso sul sostegno..., ristampa 1725, pag. 39.