1259: Termine dell'opera di difesa detta « Serraglio »

(tratto da Claudio Gobbetti: "Governolo: un viaggio nella storia" p.49)

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Il Torelli, nel suo libro « Un comune cittadino ... » (vol. 1 pag. 112), testimonia per il 1231, alcune opere di imbrigliamento dei corsi d'acqua a Governolo, soprattutto riguardo agli argini del Po e del Mincio.

Azzi dimostra, attraverso le testimonianze del Volta, del D'Arco e dell'Averone, che nel 1259 fu portata a termine, per merito di Sordello, la grandiosa opera a difesa di Mantova, il cosiddetto Serraglio. Consisteva in una estensione di terreno che da Curtatone, passando per la valle di Buscoldo, si estendeva fino al di sotto di Borgoforte e andava sino a Governolo. Fu per tale operazione che, nello stesso anno (1259), furono edificati castelli e torri a Governolo, a Marcaria, a Borgoforte e a Montanara.   

In quella circostanza, la città di Mantova fu divisa in quattro quartieri detti Sancti Stepbani, Sancti Jacobi, Sancti Martini et Maius.

L'opera di difesa iniziata ai tempi di Alberto Pitentino, venne completata nel sec. XIII mediante la chiusura del Serraglio. L'importante lavoro consisteva nell'incanalamento di molti scoli e corsi d'acqua nell'avvallamento compreso fra il lago Superiore di Mantova e il Po.    

Nell'avvallamento vi era uno stagno detto Largione (Larione o Lirone), il quale si internava nelle valli di Buscoldo, fino al Mincio superiore. Mediante la deviazione delle acque, si stabilì la forte linea di difesa nella zona detta appunto Serraglio.[1]

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[1] Cfr.  E. Azzi, op. cit., pagg. 66-67.