margonari.jpg (22860 byte) Giovanni Margonari



 

 

 

 

 

 

 

 

Un'istituzione calcistica per Govemolo.
Ovviamente stiamo parlando di Giovanni Margonari, una vita per il calcio
giocato e parlato. Margonari non perde tempo, complice il padre che
all'età di 13 anni lo porta a Roncoferraro per assistere alla fìnale di
Coppa Emilia vinta dal Govemolo per 2-0 con reti di Angelo Conta e di
Giubertoni detto "tanaca". L'anno dopo Margonari, che evidetemente ha
il calcio nelle vene, comincia a giocare nel Governolo.
Naturalmente sino al Quaranta, ovvero allo scoppio della guerra
Il conflitto comunque non gli impedisce di esercitarsi col Villimpenta.
Nel '44 passa al Mantova che militava allora in serie B, rimanendovi per tre campionati.
Di Margonari si comincia a parlare in giro; nel '47 lo ingaggia la Fiorentina in
serie A per la bella cifra di cinque milioni più il prestito di Petrini. La Fiorentina
presta Margonari al Palermo in B e lui gioca al fianco del boemo Vicpaleck, una
autentica celebrità. Anche il governolese Margonari si dà da fare e al termine il Palermo
è promosso in serie A. la Fiorentina lo richiama per cederlo, sempre in prestito,
al Mantova: siamo al campionato '48-'49. L'anno successivo assieme e Dalla
Rosa, Battisti e Cappellini, Margonari finisce in prestito al Bolzano. E' questo l'ultimo
campionato fra i professionisti. Nel '51-'52 gioca nel Sustinente assieme a
Grisanti e l'anno dopo ritorna a Governolo in qualità di allenatore-giocatore. Fa le
cose per bene tant'è vero che la Govemolese ottiene la promozione in prima
categoria. Margonari si ferma a Governolo sino al 1955, poi si trasferisce a Moglia: in
maglia bianconera segna un gran gol al portiere Sarti della Bondenese. L'anno
dopo torna all'ovile, ovvero alla Governolese: è lui il capo dei "pirati dei Mincio" e
si prende la soddisfazione di segnare 34 gol. Mica uno scherzo. Il campionato è
vinto dalla Mantovana ma l'anno dopo la Governolese si prende la rivincita e
trionfa con 11 punti di vantaggio sul Castelbelforte. Da sottolineare che nella
Governolese c'erano alcuni pulcini in erba, quali Negri, Furini e Beduschi.
E Margonari? Rimane altre due stagioni in loco, dopodiché si trasferisce a
Sustinente come allenatore-giocatore. Tanto per non perdere il vizio, realizza qualche
cosa come 26 gol. Nostalgia di Governolo: così ritorna e assieme ai dirigenti piazza
Comini al Mantova per 4 milioni e mezzo più un'amichevole con la squadra
biancorossa, nel frattempo salita in serie A. E' il 9 agosto '62, lo stadio di Governolo
scoppia di pubblico che può estasiarsi per le prodezze di Angelo Benedetto Sormani.
Margonari molla soltanto a 36 anni compiuti non prima di aver fatto vedere
i sorci grigi, in coppia con Silvano Trevisani, ai portieri avversari.
Poi per 24 anni siede in panchina.
Ecco perché non è sbagliato parlare di Giovanni Margonari come
di un'istituzione calcistica.