Capitolo III
Gli anni cinquanta
(1954-1959)
INTRODUZIONE Il quinquennio d'oro del calcio governolese vede allineata ai nastri di partenza una formazione ricca di primattori, presto destinati a platee molto più vaste ed importanti. Nomi come Negri, l'eroe dei Prater, Cavicchini, Furini, Zampolli, Vicini, Margonari e Beduschi sono a giusto titolo ritenuti le pietre miliari della storia rossobìù, gli idoli delle folle, i campioni da imitare. In questo lustro si registrano imprese irripetibili come la cessione contemporanea al Mantova, nel settembre del 1955, di ben tre punti di forza della squadra, ossia Negri, destinato ad approdare alla Nazionale ed a laurearsi campione d'Italia col Bologna, Furini e Beduschi. Sempre nel 1955, per l'esattezza il 17 aprile, il Governolo ottiene una delle vittorie più altisonanti della storia calcistica locale battendo il malcapitato Quistello per 13 a 2, con una media di quasi un goal ogni 6 minuti di gioco... Sempre nel mitico 1955 è presidente il Dr. ARMANDO TRAZZI, alla cui memoria di insigne medico e grande appassionato di calcio del paese, sono state dedicate ben 17 edizioni del quadrangolare di calcio notturno in occasione della Fiera di Govemolo. Stagione 1954-1955 Campionato I° Divisione Secondo classificato Stagione 1955-1956 Campionato I° Divisione Primo classificato Stagione 1956-1957 Campionato I° Divisione Primo classificato Stagione 1957-1958 Campionato Promozione Stagione 1958-1959 Campionato Promozione Campionato 1954-1955 Secondi classificati In piedi: Gasparini, Adami, Baroni,
Bianchini, Andreoli, Vicini, viene invitato dal Mantova, contro il quale non sfigura, perdendo per solo 2 reti a 0. I dirigenti biancorossi all'inizio della nuova stagione, memori della buona impressione ricevuta, acquistano dal Governolo i giocatori Negri, Furini e Beduschi.
Accosciati: Grandi, Mazzali, Previdi I, Mori, Bulgarelli, Lodi. Armando Cavicchini Inizia a giocare nel Governolo nel 1948 e rimane a guida del centrocampo rossoblù per una decina d'anni. Giocatore amante delle geometrie di gioco fu l'uomo d'ordine del centrocampo. Finita l'attività agonistica, entra in società come direttore sportivo e vi rimase fino agli inizi degli anni '80.
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