1601: un Monastero nel castello di Governolo.

(tratto da Claudio Gobbetti: "Governolo: un viaggio nella storia" p.101)

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Una rara foto della chiesa del monastero vicino al castello oggi inesistente

Nel 1601 fu costruito nei pressi del castello di Governolo un monastero per i frati.[1] Questi erano i Padri Minimi fondati da S. Francesco di Paola: un francescano eremita degli inizi del 1400 dal quale si formò un ordine che volle imitarlo nelle sue rigide regole di penitenza e mortificazione per amore verso il prossimo ricordandolo in continue preghiere a Dio.

Il fondatore fu anche famoso per la sua vita ricca di miracoli tanto da essere annoverato fra i più illustri taumaturghi della Chiesa. La regola dell'Ordine comprendeva: il divieto assoluto di mangiare carne, numerosi digiuni (due, quaresime tutti i mercoledì e venerdì per un totale di due terzi all'anno), silenzio rigoroso, vesti ruvide, piedi scalzi e la preghiera corale comunitaria anche alla mezzanotte. Nel suo complesso, la regola di tale ordine è ritenuta fra le più severe nella Chiesa.[2] Cosi il Donesmondi, uno storico contemporaneo degli inizi del seicento scrive al riguardo:

« ... desiderando i terrazani di Governolo, terra del mantovano assai comoda, e numerosa di gente, di fondare una nuova chiesa, oltre la Parrocchiale, per più comodità di messe, di confessioni; comperarono alcuni particolari certe case, per opera del Signor Antonio Bozzi mercante di Mantova, invitarono li Padri di S. Francesco di Paola: i quali con l'intervento di Monsignor Illustrissimo Vescovo, qual piantò la Croce, pigliarono il possesso di detto luogo alli sei di settembre; con autorità dell'istesso, diedero principio alla fabbrica d'un nuovo convento, e chiesa, nel sito della quale vi cantò la prima Messa solenne, il Padre Fra Andrea di Paola, allora Correttore (il superiore) di S. Francesco di Paola di Mantova ».[3]

Un certo Gaetano Zapparoli, amante della storia del nostro paese (nato nel 1868, morto nel 1961 fu soprannominato "Gaetanin" ), lasciò in una busta all'Archivio del Museo Polironiano di S. Benedetto Po (MN), una sua fugace e stringente ricerca di storia locale, battuta a macchina. Secondo quanto egli afferma, tale chiesa fu inizialmente dedicata a S. Francesco di Paola, fu poi distrutta nel 1629 con la guerra degli Alemanni. Nel 1640 venne riedificata dedicandola all'Immacolata Concezione.

Purtroppo lo Zapparoli non cita ove ha attinto queste notizie e il mio tentativo di avvalorarle con i documenti storici è risultato vano. Pur tuttavia, da un altro foglio, questa volta scritto a mano, fa sembrare fossero raccolte nell'archivio parrocchiale ora molto povero di documenti.

Il convento, come afferma lo stesso Amadei,[4] fu soppresso nel 1653 (nella V.P del 1717 sembrerebbe nel 1652).

Il Vescovo di Mantova, Francesco Masseo, mandò un cappellano a soddisfare gli obblighi per i quali quei frati erano tenuti a Governolo. Il cappellano abitava nelle camere contigue alla chiesa, ossia quelle che furono del convento.[5] 

Il Vescovo si lamentò che la chiesa annessa era priva di calce dentro e fuori, minacciando così di rovinarsi. Chiese allora all'Arciprete di riunire tutti i suoi parrocchiani per decidere se conveniva abbatterla e ampliare la vecchia chiesa parrocchiale, oppure trasferire la parrocchiale in questa chiesa che fu del convento.[6]

Tale chiesa fu comunque riparata dal popolo per la comodità di celebrarvi le messe nel periodo invernale.[7]

Medaglie coniate con l'immagine della chiesa francescana

 

Il Tonelli racconta che il Duca Vincenzo Primo, in occasione dell'anno di costruzione della chiusa di Governolo nel 1609, su progetto dell'Ingegner Bertazzolo, fece coniare una sorta di medaglie riguardo le quali così egli scrive:

« ... la seconda sorta di medaglie mostrava da una parte il glorioso Taumaturgo S. Francesco di Paola in piedi; e dall'altra parte la chiesa fabbricata in Governolo ad onore del medesimo Taumaturgo, consacrata poscia dal Vescovo Fra Francesco Gonzaga allora quando fu a benedire le prime pietre fondamentali di quel sostegno... ».[8]

Questa citazione testimonia che una chiesa fu dedicata a S. Francesco di Paola (quasi voglia confermare lo Zapparolí) e che il Vescovo la consacrò quando benedì le fondamenta della chiusa: quindi nel 1609.

[1] F. AMADEI, op. cit., VOL. III, Pag. 192.
[2] Enciclopedia Cattolica, voce « i Minimi di S. Francesco di Paola ».
[3] Donesmondi, Dell'historia ecclesiastica di Mantova, 1612-1646, libro 9, pag. 369.
[4] F. AMADEI, Op. Cit., VOL. III, pag. 734.
[5] V.P. 1674 c. 174 v, fgt. I.
[6] V.P. 1674 c. 174 v, fgt. 2.
[7] V.P. 1717, fgt. 4.
[8] TONELLI, Op. Cit., VOL. IV, pag. 26.