Flavia era una forza della natura. Fiammeggiante, generosa, impetuosa, determinata e irresistibile – con il sorriso luminoso, la battuta sempre pronta e un coraggio infinito.
Non si resisteva a Flavia. Dovunque arrivasse portava il cambiamento, con la sua intelligenza, la sua energia, la sua competenza, la sua voglia instancabile di fare, la sua incapacità di tollerare ingiustizie, mediocrità e adagiamenti.
Quando qualcosa meritava la sua attenzione, Flavia ci metteva tutta se stessa. La famiglia, gli affetti, le amicizie, il lavoro, le passioni… Il Fiume (rigorosamente con la maiuscola), che aveva seguito di lavoro in lavoro; il suo paese, di cui conosceva ogni angolo, storia e volto; il nordic walking, che praticava e insegnava come uno strumento di libertà e di ripresa…
Di rinascita, quasi. Perché di fronte alla malattia, là dove tanti si sarebbero abbattuti, Flavia aveva inforcato i bastoncini e ritrovato il sorriso – e poi era diventata istruttrice per condividere i benefici con tante compagne di sventura.
Perché Flavia era così – non si abbatteva mai, non rinunciava, non sapeva cosa volesse dire arrendersi. Anche nei momenti peggiori, di fronte alle prove più dure come all’accumularsi dei piccoli grigiori quotidiani… Ce la posso fare, diceva. Ce la posso fare.
L’intensità del suo impegno ha portato energia e rinnovamento in tanti ambiti: l’AVIS, la storica Filarmonica di Governolo, l’Ordine dei Geometri, l’associazione C.L.I.C., il gruppo Ad Alta Voce, il Nordic Walking Mantova… dovunque sia arrivata ha lasciato il suo segno personalissimo e, andandosene, un grande vuoto.
Ma in realtà di lei resta tanto e resterà sempre. Flavia è stata importante per tanti che in lei hanno trovato un’amica, un’ispirazione, una trascinatrice, una persona da ammirare. Una donna così fa la differenza in molte vite e non se ne va mai del tutto, lasciando una grande eredità di affetti, di entusiasmo e di coraggio sorridente.
Chiara Prezzavento